Testalonga

Nino Perrino è un vero precursore, artigiano e garagista. Incomincia a raccogliere le uve nel 1961 nei vigneti di proprietà posti sui terrazzamenti delle colline di Dolceacqua, nelle zone di Arcagna e Casiglian, aiutando i genitori. La mamma Mariuccia lo seguirà sino al 2011. Qualche anno dopo sarà la nipote Erica a decidere di accompagnarlo sino ai giorni d'oggi nel lavoro di campagna come nelle lavorazioni di cantina abbandonando la sua precednete occupazione per dedicarsi a tempo pieno ad affiancare lo zio. In 50 anni di vendemmie Nino "Testalonga" Perrino ha mantenuto inalterate la sua visione ed il suo modo di lavorare: cura delle sue vecchie viti solo ed esclusivamente a mano, trattamenti solo in zolfo in polvere, pigiatura delle uve intere con i piedi (con tutti i raspi), fermentazioni spontanee senza controllo della temperatura e sosta per almeno 1 anno dei vini in vecchie botti da 500 litri prima dell'imbottigliamento. Nessuna tecnologia, nessun protocollo, nessun disciplinare (era già "biologico" prima che si inventasse il termine..). Solo 5 botti di Rossese e 3 botti di Vermentino custodite nella sua cantina, un garage nel paese di Dolceacqua dove ha vinificato ed imbottigliato il proprio vino per più di mezzo secolo senza mai cambiare un gesto. Un uomo autentico e fiero, il più grande interprete senza dubbi del Rossese e del Vermentino che cresce nella riviera di Ponente.  

 

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