Cascina Ebreo

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Produttore

Uvaggi

Siamo alla fine degli anni '80. Peter Weimer e Romy Gygax sono due grandi conoscitori e collezionisti svizzeri di vino. Peter proviene dal settore informatico ( in quegli anni in pieno boom - oggi il fratello è dirigente per tutto il sud-est asiatico di Microsoft ) e Romy dal settore bancario. Innamorati del mondo del vino e dell'Italia, decidono di assecondare la voglia di ritorno alle origini di Peter, nato da una famiglia di contadini. Nel 1986 scopre Barolo ed il Barolo, non sono ancora gli anni del boom attuale, diventa terra di viaggi, bottiglie e frequentazioni. Nel 1991 alcuni amici segnalano loro una cascina abbandonata in località Ravera, nel comune di Novello, a pochi metri da Barolo. 2 soli ettari di vigne ormai coperte da rovi e non produttive da più di 10 anni (quindi una terra vergine, in equilibrio mai sfruttata intensamente nel passato) ed un vecchio rudere di più di 200 anni da ristrutturare. Negli anni '80 l'area è ancora contadina e tra i viticoltori, tolti i grandi nomi, c'è tanta gente povera. Peter e Romy decidono di acquistare la tenuta, lui occupandosi delle vigne e della cantina e Romy di tutti i fornitori (cantieri, architetti, imprese, burocrazia) con il piglio che li contraddistingue: saranno indipendenti, liberi, ribelli, folli. Ri-nasce Cascina Ebreo con impianti di Barbera (0,6 ettari esposti ad est), di Nebbiolo (1,1 ettari esposti a sud- sud est) e Sauvignon Blanc (0,4 ettari). Un approccio solo secondo natura, allora assolutamente contro corrente, fatto di un lavoro a mano in vigna duro, lungo e faticoso (mediamente 700 ore di lavoro per 2 ha! oggi si dedicano poco più 300 ore ad una medesima superficie..). Esemplificative le parole di Peter: "la Barbera è un contadino, il Nebbiolo una primadonna, necessitava di tanta cura e attenzioni..".  In cantina solo fermentazioni con propri lieviti e vinificazioni senza chiarifiche o filtrazioni. Precursori. Nel 1996 il primo vino, una Barbera straordinaria di nome SEGRETO, perchè qui la Barbera è sempre esistita ("ma senza un cuore"cit) e l'anno successivo il primo Nebbiolo, sottoposto in commissione per l'idoneità a DOCG e dichiarato rivedibile perchè non limpido e tipico. Da allora si chiama TORBIDO! e seppur volontariamente declassato a vino rosso, ancora oggi rappresenta un punto di riferimento importante, con quotazioni elevate nei migliori ristoranti del mondo.

Il mondo è cambiato, ed il mondo contadino a Barolo non esiste più. Peter e Romy sono rimasti fedeli ad un'idea vera e poco marketing-oriented di vino e viticoltura. Nessuna moda, nessun rotomaceratore o concentratore, nessuna ostentazione di status attraverso cantine cattura-turisti. Il vino è sempre stato come il blues, una storia vissuta, "sporca" come un'atmosfera da sigaretta e whisky, sofferenza e amore. Lo hanno prodotto fino a che il fisico e l'età lo ha loro permesso, ultima vendemmia il 2010, vendendo le vigne ma rimanendo a custodire ancora per qualche anno le ultime bottiglie rimaste in cantina.

 

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