Il Gelsomoro Decanto Marche Morro d'Alba

Il Gelso Moro

Silvia e Giuseppe approdano sulle colline di Morro d’Alba, a nord ovest di Ancona, nel 2004. Entrambi toscani (lei di Montecatini, lui di Livorno) si appassionano al mondo del vino durante corsi di degustazione. Silvia inizia a pensare di cambiare vita e immagina un futuro legato al mondo del vino. Così a 28 anni si riscrive all'università: tecnologie alimentari con orientamento viticultura ed enologia, ciò che nel tempo diventerà semplicemente laurea in enologia. Giuseppe viene trasferito per lavoro ad Ancona. Qui vivranno 7 anni di fila. L'ultimo anno, Silvia inizia a setacciare le colline dell'entroterra alla ricerca di un vecchio casale con terreno. Il giorno che giungono a Morro d'Alba, visitando un vecchio stabile non più abitato, vengono rapiti dalla luce che brilla da sud est. Il mare è solo a 10 km, là dietro la linea di colline all'orizzonte. Ulivi e campi monocromatici a seminativo giocano alternandosi e puntellano le pareti inclinate delle colline tutto intorno. Si fermeranno qui, ristrutturando meravigliosamente questo casale dominato sul piano antistante da un immenso gelso nero. Nel 2005 impiantano 2 ettari a Sangiovese, MontepulcianoMerlot e Lacrima (solo un 10% pur essendo in terra di Lacrima di Morro d'Alba, ma la loro idea è di fare un Rosso Piceno) tutti a Guyot con esposizione a sud-est su terreni argillosi-fortemente calcarei. I vigneti verranno affiancati anche da 3,5 ettari a oliveto e seminativo.

Da subito l'azienda segue i ritmi della natura, spostandosi via via nel tempo verso pratiche biodinamiche. Nelle vigne non si ricorre a nessun diserbo, così spiccano ricchi filari inerbiti. Il terreno non viene concimato ma lo si nutre ricorrendo a pratiche di sovescio e preparati biodinamici. Gli interventi sulla pianta sono solo manuali. Contro le malattie fitosanitarie non vi è l' uso di alcun prodotto di sintesi, ma solo di ciò che è permesso dall'agricoltura biologica e di zolfo e rame e fortificanti naturali.  L'uva viene raccolta solo manualmente e le vendemmie sono solitamente le ultime nella zona, ricercandosi la completa maturazione dell’acino. La vinificazione avviene solo con lieviti indigeni, per rispettare la ricchezza della natura e le caratteristiche del varietale. Nessun controllo delle temperature e nessun ricorso a chiarifiche o aggiunte di additivi, ma solo a modeste quantità di SO2. Ne risulta uno splendido vino rosso che prende il nome dell'azienda, il Gelsomoro.

Il Gelso Moro è socio di Vinnatur.

 

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