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Macea

Borgo a Mazzano è un piccolo paese all'imbocco del bacino del fiume Serchio che porta in Garfagnana, scorrendo alle spalle delle Alpi Apuane che guarda ad ovest e l'Appennino Tosco Emiliano che costeggia ad est. Terre difficili, da attraversare e da coltivare. Qui l'uomo ha sempre lottato con la natura, impervia e poco ospitale per sottrarle piccoli fazzoletti di terra caratterizzati da grandi pendenze ed un clima ostile. La famiglia di Cipriano Barsanti giunge a Macea negli anni '60. Il padre Mauro lavora l'orto e una piccola vigna per proprio consumo. E' amante della convivialità, del buon cibo e del buon vino, nonchè dell'arte e della pittura (le etichette traggono ispirazione dalle sue opere). Produce un buon vino ma le uve (Montepulciano) fanno davvero fatica a maturare. I terreni sono situati tra i 150 m e i 350 m slm., accompagnati da un clima rigido, da una stagione calda breve e da forti escursioni notturne. Un clima completamente differente rispetto alla Lucchesia che si distende a sud. Dopo la morte del padre, con il fratello Antonio e la sorella Ilaria, decidono di trasformare l'uva non più per autoconsumo ma per commercializzare le proprie bottiglie e mantenere viva l'anima di Macea. Nasce così l'azienda agricola. Nel 2000 pianta  un ettaro e mezzo a Pinot Nero, Pinot Grigio e Sauvignon, uve da affiancare agli appezzamenti di varietali autoctoni di oltre 50 anni (in gran parte non riconosciuti) per una produzione totale annua che oggi sfiora poco più di  7000 bottiglie. Terreni di argilla e sabbia, molto drenanti e minerali su forti pendenze che reclamano una lavorazione solo esclusivamente a mano. Dal 2003 abbraccia l'approccio biodinamico, contribuendo in nuce ed inconsapevolmente alla nascita di quel movimento di ambasciatori del credo steineriano in Lucchesia che negli anni a venire porterà a risultati straordinari (Tenuta Valgiano, Podere Concori, o Fabbrica di San Martino). Non esiste un trattore, non esiste attrezzatura. Estremamente rigoroso in una cantina spartana e minuscola. Nelle lavorazioni non ricorre a lieviti selezionati o altri elementi esogeni, le fermentazioni sono spontanee in barrique usate e gli affinamenti in acciao, l'utilizzo di solforosa è ridotto al minimo. Nessuna filtazione o chiarifica. Vini dritti e di terra, il Pinot Nero e il Sauvignon Blanc su tutti svettano come i più rappresentativi della produzione ed il primo soprattutto proietta Macea tra le migliori interpretazioni del Pinot Nero toscano (tra gli altri anche Podere della Civettaia, Terre di Giotto, Podere Concori, Podere Santa Felicita) capace di non sfigurare con omologhi francesi (mercato tra i principali acquirenti..).

 

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