dino briglio

L'Acino

San Marco Argentano. Provincia di Cosenza.

Qui tutta l'Italia si allunga verso la punta dello stivale, costretta tra il mar Ionio ed il mar Tirreno. Montagne e mare, rocce e distese di ulivi, vigneti, agrumeti e boschi. Terra aspra e  scaldata dal sole, terra fertile e trascurata. L'Appennino, la Sila, l'Aspromonte: terre difficili, potenti ed intonse. La Calabria dal grande retaggio storico-culturale, la Calabria della Magna Grecia, delle tradizioni e dei costumi più forti del tempo. Terra spopolata, terra dimenticata, sfruttata e abbandonata.Questa è la Calabria che abbiamo sempre conosciuto. Quasi inesistente però oggi sulla mappa dell'enoica Italia, forse per quella tendenza a produrre vini intensi, alcolici e di grande corpo, stordenti. Nel 2006 tre amici di San Marco Argentano rilevano un piccolo vigneto di 1 ettaro a 650 m impiantato a Mantonico da un contadino ormai stanco di lavorarlo perchè troppo difficile: si trova su un pendio ripido e ventilato al confine con il Parco del Pollino. L'anno successivo è la volta di un appezzamento di circa 3 ettari di Magliocco a poca distanza. Dino Briglio, Antonello Canonico (nel frattempo uscito dalla società) ed Emilio Di Cianni provengono da esperienze e formazioni totalmente lontane. Non dispongono di mezzi ma di tanti sogni ed aspettative. All'inizio è l'enologo De Conciliis a guidarli (produttore nel Cilento), ma i ragazzi dell'Acino sognano vini di bevibilità, freschi, leggeri ed eleganti, vini veri, lontani dagli stereotipi che hanno sempre accompagnato questa terra. Soprattutto sognano una viticoltura ed enologia sana e non interventista. La loro storia ci porta a scoprire nel tempo gli uvaggi della tradizione (oltre a Magliocco e Mantonico anche Greco, Guarnaccia bianca, Guarnaccia nera e Pecorello), vini ottenuti da vigneti di quasi 100 anni, spesso impiantati a piede franco, su terreni sabbiosi su roccia arenaria o argilla, dalla grande presenza di ferro, esposti a nord e spazzati da costanti brezze che soffiano a oltre 600 m di altitudine. I loro vini iniziano ad avere successo (non più prodotti relegati come nella tradizione ad un consumo locale / personale): impiantano altri 4 ettari da selezione massale dando origine ai vini Chora che provengono dalle vigne più giovani. L'Acino è una bellissima realtà da seguire. Dino Briglio ha saputo condurla negli anni con grande sensibilità, restituendo dignità alla sua terra, sorprendendoci con prodotti di grande piacevolezza e finezza aggiungendo più di un motivo per soffermarci sulle enormi possibilità di questa regione intonsa e generosa.

Vuoi rimanere informato su vini e cantine in offerta? Iscriviti a Decanto!