Ci sono vini in grado di andare oltre l'essere solo buoni e ben fatti. È il caso di questo Catarratto di Abbazia San Giorgio prodotto nell'isola di Pantelleria.
Il primo sorso ti lascia un mix di stupore e gioia, lo stesso che si prova nel vedere il primo raggio di sole che squarcia il cielo grigio in una giornata piovosa. Un vino che sa di estate, che scalda il cuore e che ti trasmette il buon umore. Appena versato nel calice la prima sensazione che ti dà è quella di una macedonia di frutta appena tagliata. Ma basta far roteare un po' quel liquido del colore del sole per fargli tirare fuori la sua vera anima. Si sentono il mare, gli scogli e la macchia mediterranea. Stupendo. Ad accompagnare queste note caratteristiche ci pensano la pera e la mela gialla, l'albicocca e il limone, l'arancia e la paglia, il pepe bianco e la zagara, i fiori gialli e la camomilla, l'anice e l'alloro, il finocchietto selvatico e la cipria, la menta e la mandorla, lo zafferano e la cannella.
Ma è quando arrivi all'assaggio che ti innamori di questo vino. È lesto e delicato nel riempire tutta la bocca, portando con sé la frutta gialla e le erbe aromatiche. Un tannino leggerissimo e setoso, un retrogusto amarognolo e una beva meravigliosa rendono il sorso ancora più affascinante. Però la cosa che più mi piace è l'estrema mineralità di questo vino. Ogni assaggio lascia la bocca letteralmente salata, come se avessi fatto un tuffo nelle splendide acque di Pantelleria. Questo è un vino perfetto per la bella stagione, magari accompagnato da un succulento piatto a base di pesce. Ma secondo me è ancor meglio in inverno, perché in grado di rompere la fredda monotonia con i suoi sprazzi di estate.
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