PARTY NELLO STAGNO
con : Pusole Bianco VERMENTINO DI SARDEGNA D.O.C. VENDEMMIA 2015
Del Vermentino di Roberto Pusole mi è capitato di leggere sul web e la parola più ricorrente era “granitico”. La cosa mi ha sempre incuriosito. L’ho trovato su Decanto.it e non ho esitato un attimo ad ordinarlo.
Dopo 3 corsi AIS dovrei assolutamente ricordare quello che ho studiato, del famoso poligono da compilare per capire se un abbinamento è corretto, delle soglie di percettibilità, dei giochi di abbinamento per concordanza o contrapposizione……
Ma alla fine la mia natura è sbilanciata sull’indisciplina e fare di testa mia finisce anche questa volta per avere il sopravvento….
Appena consegnato, il vino mi ha colpito per il suo colore, brillante e dorato, e la bottiglia nel suo insieme….
Ho pensato sarebbe stato bene con un’idea di un piatto verde che avevo già realizzato in una versione vegetariana, ma meglio andare in pescheria e vedere cosa c’è di buono…..
Saranno certo crostacei….il piatto sarà certamente verde…..o una triglia? Lascerò suggestionarmi dal mercato del pesce fresco….
Sarà un pacchero… ma come si fa a far stare in piedi un pacchero che per natura vorrebbe scivolare e stendersi comodo comodo?
Mollo i libri e la didattica, invito due mie amiche a cena e propongo loro di diventare le mie cavie per una sera.
GRANITICO
Questa parola mi ha colpito. Continua a rotolarmi in testa. Immediatamente associo, anzi contrappongo nei miei pensieri la parola VELLUTO….non so perché ma è stato un pensiero immediato….Sensazioni tattili simili…..ma il granito mi porta a pensare al freddo…..il velluto al caldo….. Deciso!!!
La vellutata sarà bollente…. Il ripieno del mio pacchero sarà freddo…appena uscito dal frigo…. Tutto il resto verrà da solo…..
E inizio così a cucinare la mia vellutata verde che sarà lo stagno del mio party del sabato sera…..
Cucino senza ancora avere aperto il vino….. Inizio a giocare e capisco una cosa….. se sbaglio posso correggere i sapori….in fondo ho sempre amato girare per mercatini a comprare spezie e ingredienti strani….. la mia casa sembra il laboratorio del piccolo chimico…..
Nel cercare un abbinamento a questo vino ho immaginato cibi che risaltassero la nota minerale spiccatissima che arriva subito al naso per poi riconfermarsi in bocca e le note vegetali e fruttate a mio avviso estremamente piacevoli
Ho cercato quindi di immaginare un piatto con più sapori e profumi distinti e diversi, per essere degustato un po’ come un gioco…..Ho invitato alcuni amici e abbiamo abbinato il vino ad ogni singolo elemento del piatto, ed è stata una vera sorpresa scoprire che il gioco funzionava perché il vino cambiava in bocca a seconda dell’abbinamento.
Ecco la ricetta (quantità per impiattare per 4 persone):
Per la vellutata (acqua dello stagno)
3 zucchine
Olio EVO
Sale
Pepe creolo
Basilico rosso
Menta al bergamotto
Timo cedrino
Cuocere le zucchine in poca acqua sale e pepe.
Finita la cottura spegnere e lasciare raffreddare
Aggiungere le erbe aromatiche e frullare tutto fino ad ottenere una vellutata, alla fine aggiungere olio EVO, solo un paio di cucchiai.
La dolcezza della zucchina, resa particolarmente vivace dalla menta al bergamotto e dalle altre erbe aromatiche esalta ma al tempo stesso ammorbidisce la nota minerale nettissima di questo vino.
Pesce: io ho scelto scampi e mazzancolle , abbinamento a mio avviso ottimale con questo vermentino. Ho voluto però esaltare il sapore del pesce con due cotture diverse
Quantità:
per ogni piatto 2 scampi e 5 mazzancolle
gli scampi e 1 mazzancolla vanno lasciati interi, lavati e saltati in padella con olio Evo, poco sale, pepe e sfumati con lo stesso vermetino che stiamo abbinando.
Gli altri 4 scampi vanno puliti, incisi sul dorso e marinati con sale, pepe, zenzero, scorza di limone naturale e menta essiccata BIO.
La menta essiccata in cottura ha note di freschezza che unite a quelle del limone vanno a richiamare e ad accompagnare le note vegetali del vino.
Lasciateli marinare qualche ora in frigo poi saltateli in padella appena, senza accedere nella cottura.
Ripieno del pacchero:
qui si può giocare a seconda dei propri gusti, io ho semplicemente cercato un risultato che avesse una buona cremosità, una punta di acidità solo percepita senza diventare invadente, e qualche nota amarognola che contrastasse con la dolcezza della zucchina.
Io il ripieno l’ho fatto così:
1 mozzarella di bufala
3 cucchiai di stracchino di bufala
3 cucchiai di ricotta di bufala
una spolverata di noce moscata
appena un pizzico di cannella
sale e pepe
olive nere disidratate in forno a pezzetti
dadini piccoli di zucchina cruda
Ho frullato il tutto e messo in una sac a poche (unico modo per riuscire poi a riempire velocemente il pacchero).
A questo punto abbiamo tutti gli ingredienti pronti: possiamo quindi cuocere il pacchero (consiglio una cottura al dente).
Una volta cotto, il pacchero va scolato e passato velocemente in olio EVO in modo che la pasta non si rovini (non siamo chef veloci e tecnici quindi abbiamo bisogno di tempo per riempire i paccheri).
Ricordatevi di tenere la vellutata e il pesce al caldo.
A questo punto basta comporre il piatto a proprio gusto creando uno stagno di vellutata e giocando a disegnare il Party con gli ingredienti che ci siamo preparati.
Potete creare nel piatto macchie vegetali utilizzando le stesse erbe aromatiche usate tra gli ingredienti.
E spolverare il tutto con una manciata di granella di pistacchi fatta da voi (tostate in forno i pistacchi, l’aroma sarà risaltato senza rischiare di avere quel retrogusto un po’ bruciato tipico delle tostature in padella).
Consiglio: mettete a fianco del pacchero e non in mezzo o sopra le 4 mazzancolle che avete marinato.
I sapori devono restare distinti e l’unico filo conduttore è la vellutata che sarà la base dell’assaggio.
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