San Pietro in Barbozza. Valdobbiadene. Terra del Prosecco.
Qui la famiglia Zago conduce dall'inizio del secolo scorso 6,5 ettari di vigneti a uva Glera posti tra i 250 e i 400 metri s.l.m. su terreni collinarei con forti inclinazione e caratteristiche di suolo estremamente differenti (calcare attivo su roccia dolomitica bianca a nord, sabbia e argilla sulle colline di San Pietro in Barbozza, calcare a Colbertaldo di Vidor, roccia arenaria a Saccol nell'area del Cartizze). Il lavoro è solo ed esclusivamente manuale per la conformazione del territorio e rigorosamente svolto nel rispetto della natura. Un enclave di ricchezza di biodiversità se pensiamo che non sono mai stati utilizzati prodotti di sintesi e che la vigna è completamente inerbita e gestita secondo principi della biodinamica con piante mediamente di 50-60 anni. Christian Zanatta, dopo un esperienza in Nuova Zelanda ritorna ai vigneti di famiglia, recupera la tecnica della tradizione con il quale nasce il Prosecco, ovvero la rifermentazione in bottiglia così come iniziò a farlo il bisnonno dal 1924 e poi proseguì il nonno Giuseppe sino ai primi anni 2000. Questo è per lui l'unico modo per portare un territorio in bottiglia. La fermentazione sui lieviti differisce dalla fermentazione attuale che si svolge in grandi serbatoi in acciaio (autoclave) secondo il metodo charmat . Il Prosecco col fondo presenta lieviti/sedimento, il classico colore torbido ma non essendo filtrato nè stabilizzato ne sboccato rappresenta la vera espressione della terra.
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