Siamo a Cesinali (AV) terra di nocciole, in Irpinia a ridosso dei monti Terminio e Partenio.
Per la famiglia Sarno, una lunga tradizione di coltivazione e conferimento di Fiano (la cantina originariamente apparteneva al Barone napoletano Di Donato per cui lavoravano come mezzadri e negli anni ottanta le uve venivano conferite anche a Mastroberardino) che si traduce alla fine degli anni '90 nella gestione diretta ed in proprio di 2,5 ha di vigna a Fiano e 0,50 ha di Aglianico.
Qui, da terreni di origine vulcanica ricchissimi di minerali e con un adeguato contenuto di scheletro, con una esposizione a mezzogiorno che regala ai terreni una solarità perfetta, in binomio con l’influenza del Monte Terminio e del Monte Partenio, il Fiano trova il suo habitat ideale e sembra ripagare Luigi Sarno (giovane enologo trentenne che dirige con capacità la cantina) con vini di slancio mai piacioni, austeri ma di grande bevibilità, vera interpretazione di un territorio unico.
La produzione totale è poco più di 15000 bottiglie, spesso provenienti da viti centenarie e senza innesto circondate da noccioleti.
L'approccio di Luigi al vino è di minimo intervento possibile in vigna come in cantina. Solo rame e zolfo, nessuna filtrazione in cantina, affinamento su fecce fini. Il risultato: due splendidi esempi di Fiano, il Paone ed il Particella 928.
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