Giuliano Micheletti

"Attraverso la biodinamica mi sento architetto del paesaggio, lasciando che le vigne si trasformino. Sono più viticoltore che vignaiolo". Giuliano Micheletti arriva da una famiglia di architetti ma trova la sua identità nel lavoro e rapporto quotidiano in vigna con le piante.

Siamo a Trento e la realtà che ci circonda è quella di tanti piccoli conferitori (da poco più di 2 ettari di vigna) alle grandi cantine sociali. La prima vendemmia risale al 1997. Capisce presto che il conferimento non valorizza nè il lavoro nè le uve (rese di 40 q.li per ettaro), così decide di andare avanti da solo. La prima vinificazione con il suo nome ed in biodinamica è nel 2006 grazie all'aiuto enologico di Michela Baldessari. Produce vini di montagna che ama definire "alpini", verticali, essenziali e sinceri, senza compromessi. Lavora in biodinamica perchè unica via per raccogliere un'uva in grado di raccontare l'annata, il suolo, l'impegno e la sua sensibilità. 3 ettari di vigneto che si estendono tra Trento e sopra la Valle dei Laghi (in località Drena) a 500 m di altitudine. Qui la ventilazione che soffia dal Lago di Garda allunga l'autunno e accorcia la primavera, facendo ricercare la maturazione fenolica.

2 soli vini prodotti da una terra che molti definiscono povera ma dalla quale Giuliano vuol dimostrare si possono ottenere vini longevi ed eleganti. Un Riesling Renano ed un Merlot di nome LIMEN, dal latino "limite, confine" a memoria di un ruolo ed una responsabilità che le vigne e Giuliano sentono nel contrapporsi ad un consumo sempre maggiore del territorio e alla perdita della cultura contadina. Come la sua splendida dimora rurale sulle colline dietro a Trento che si erge a presidio di una terra e si contrappone al cemento e alla città che inesorabilmente avanza.

Giuliano Micheletti è socio di Vinnatur.

 

 

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