Frappato Vittoria COs

Arianna Occhipinti

Arianna Occhipinti, donna, vignaiola tenace e ribelle, coscienza critica ed icona di un riscatto sociale e territoriale. Da quando ha iniziato la sua carriera nel mondo del vino (era il 2004 e aveva 22 anni)  le sue spalle si sono fatte carico di innumerevoli messaggi ed istanze. Nipote di Giusto Occhipinti (COS), inizia ritornando nella terra natìa a Vittoria nel ragusano per condurre 1 ettaro di vigna abbandonata che impianta ad alberello con le due varietà principali del luogo: Frappato e Nero d'Avola. Ha appena terminato gli studi in Agronomia a Milano. Qui ha appreso la "tecnica". Sarà questa la prima vittima del suo percorso di emancipazione. Siamo agli inizi degli anni 2000. La Sicilia sta sperimentando un nuovo rinascimento. Nino Barraco, Frank Cornelissen, i fratelli Aldo e Alessandro Viola stanno già ridisegnando una regione con vini caratterizzati da freschezza, territorialità, identità. Sono lontani quei prodotti standardizzati, robusti ed strutturati ma anche tecnicamente perfetti, specchio della supremazia del metodo sul varietale (questo è il modello che ha raccontato la Sicilia enoica per decenni). Arianna è sola, donna e giovane in una terrra dove la sapienza degli anziani è dogma. La sua idea di vino è differente dall'applicare una ricetta, è piuttosto un atto di sensibilità verso le variabili stagionali e le caratteristiche di ciascuna uva. Vittoria è un'area fresca nella parte sud-est della Sicilia, adagiata tra mare e montagne. Qui soffiano venti freschi che scivolano dalle cime delle montagne conferendo eleganza e acidità alle uve. E' questo che vuole catturare nei suoi vini, non rispondere ad un modello o uno stile. Pensa ad un vino vivo e mutevole, in evoluzione come l'andamento della natura. E' la terra ad essere accompagnata verso il suo destino. Inizia a coltivare nel rispetto della natura e delle stagioni e presto passa a seguire i principi della biodinamica. La sua determinazione la premia nel tempo: diviene paradigma di un riscatto sociale e di una nuova dignità per la sua regione se si decide di rimanere legati alle proprie radici. Cresce l'esperienza, cresce la sua visibilità. Gli Stati Uniti la scoprono e la celebrano. L'Italia la ama per i suoi vini e per ciò che rappresenta. Il Primo Maggio del 2013 sale sul palco del concerto a Roma per urlare con veemenza l'importanza di tornare alla terra. Oggi dire Sicilia significa pensare anche ad Arianna.

 

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