Abruzzo bio

Lammidia

Tipologia

Prezzo

Regione

Produttore

Uvaggi

Due giovani ragazzi, un'ottima capacità di fare marketing, una grafica azzeccata e vini immediati. Questo è Lammidia (in dialetto abruzzese l'invidia o malocchio) emblematico esempio di fulmineo successo di questi ultimi anni dietro cui si cela il duo costituito da Davide Gentile e Marco Giuliani. Amici da sempre, decidono di abbandonare non più tardi di una decina di anni fa i rispettivi impegni (Davide era nel marketing) per provarci. Senza esperienza nel fare vino ma con una buona esperienza nel berlo, recuperano come base il garage di una vecchia cascina della nonna a Villa Celiera a 700 m sulle colline pescaresi, un pò di attrezzatura per fare vino ed un terreno. Nel 2010 provano la prima vinificazione senza particolare fortuna. Si racconta che la nonna Antonia fu cruciale per far partire la prima fermentazione (spontanea) togliendo il malocchio o l'ammidia, da cui il nome di questo progetto. Fare vino è un momento di divertimento e la casa in campagna diviene nel tempo luogo di incontro e confronto con giovani colleghi produttori naturali del territorio che aiuteranno a superare le prime difficoltà con utili suggerimenti. L'idea di vino di Davide e Marco è la più semplice che esista: uva e basta. Nessun prodotto chimico in vigna e assolutamente niente in cantina, niente filtrazioni, niente chiarifiche, niente solforosa. E l'impronta della mano che svetta sulle bottiglie, oggi diventata l'immagine più identificativa dell'azienda, sta a rappresentare proprio quello: vini fatti dall'uomo, sporcandosi le mani in vigna e senza aiuti tecnologici. I primi anni la produzione è di sole 3000 bottiglie. Oggi dispongono di poco più di 3 ettari e sono sempre alla ricerca di terreni sani dove poter impiantare qualche nuova vigna. Nell'arco di un decennio quasi, davanti ai nostri occhi e nei nostri calici hanno messo più di una sessantina di vini, una girandola di interpretazioni, di nomi e colori, frutto di prove, sperimentazioni, incursioni e curiosità. La loro esperienza corre, i loro vini scendono giù, così poco alcolici ma veri, vivi e diretti, freschi ed elettrici accompagnati anche da acidità volatili che li rendono sferzanti e slanciati. Non vogliono essere vini precisi ed imbellettati, ma vini da bere tutto d'un sorso, gioiosi e funky, senza pensieri. In cantina contenitori di fermentazione e affinamento il più neutrali possibile come acciaio, cemento, anfore, vetroresina (ma non legno) rendono i vini sono direttissimi, rigogliosi e vitali. Lammidia è così riuscita in un brevissimo lasso di tempo a smarcarsi dal confronto con i grandi vini dell'Abruzzo imboccando una strada personale e meno sofisticata, perchè il vino è soprattutto sano disimpegno e spensieratezza.

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