Marco Merli

Casa del Diavolo.

Abbandonando Perugia in direzione nord verso Umbertide, a poco più di una decina di Km, sulle prime colline che si affacciano sull'alta valle del Tevere (qui comincia la DOC Colli Altotiberini), Marco Merli conduce da circa 10 anni - con l'importante contributo e pragmatismo del padre Enzo - 7 ettari di vigne impiantate a vitigni della tradizione umbra. Arriva alla viticoltura per caso, i vigneti erano destinati a diventare un passatempo per la pensione del padre che nel 2000 li acquista perchè parte di una proprietà dove il nonno aveva lavorato in passato. Marco ci arriva qualche tempo dopo. Lascia un ruolo di designer nel campo della moda per trovare realizzazione nella vigna e nella terra, pur mantenendo un certo gusto estetico nella concezione delle etichette, espressione di uno stile minimale ed essenziale per i suoi vini. Col tempo affianca ai primi vigneti altri presi in affitto di 40-50 anni, rilevando e recuperando terre e varietà abbandonate. Terre e uve minori verrebbe da dirsi, una DOC quella dei Colli Altotiberini, mai rivendicata nonostante sia tra le più longeve dell'Umbria e con troppo poco appeal per trovare diffusione e promozione anche su un mercato globale. Si ritrova a vinificare molte uve della tradizione (Sangiovese e Trebbiano la fanno da padrone ma anche Grechetto, Malvasia di Candia, Verdello, Moscato, Sangiovese, Ciliegiolo, etc) ciascuna nel proprio contenitore (cemento o legno grande) frammentando così una produzione su 13 differenti vini per un totale che non supera le 17000 bottiglie. Viticoltura sana e rispettosa, con inerbimento totale dei filari, assenza di pesticidi, per cercare una coesistenza anche delle erbe infestanti utili all'equilibrio di insieme. Nessuna fedeltà a particolari pratiche agricole, ma una costante voglia di sperimentazione e di ricerca di vitalità in vigna. Solo trattamenti a base di rame e zolfo ed in cantina solo fermentazioni spontanee. "Non scendiamo a nessun compromesso con la chimica e la poca tecnologia di cantina è usata fuori e non dentro al vino". Vini sempre in evoluzione, in divenire, "a volte fotonici a volte semplicemente bevibili", vini sfrontati ma leali nel raccontare un'annata, una terra, un varietale e una sensibilità di un vignaiolo sempre attento a condurli in armonia nelle proprie bottiglie.

Marco Merli è socio di VinNatur.

 

 

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