Podere Pradarolo

Alberto Carretti nasce da una famiglia legata da lunga tradizione alla produzione casearia nelle terre tra Piacenza e Parma. Studia Agraria e diventa consulente in microbiologia casearia, il che lo porterà a girare il mondo per insegnare a qualsiasi latitudine come produrre formaggio. Negli anni '70 con il padre acquista il Podere Pradarolo, sulle colline appena dopo Varano de' Melegari, in una frazione del borgo di Serravalle nella Valle del Ceno in provincia di Parma. Il Podere è destinato a produrre prosciutto: l'antico prosciutto di Vianino ma anche latte da Parmigiano Reggiano (prima del recente ampliamento le sale della cantina avevano dimora nella vecchia stalla per le vacche da latte), mentre nel Piacentino Alberto di lì a poco si avventurerà anche nella produzione di culatelli con lunghi affinamenti (3- 4 anni e oltre). Alberto Carretti è un perfezionista in salsa emiliana. Esigente, testardo ma con il cuore ed il sorriso caldo della gente di questa terra. Appassionato di canto, amante della compagnia e del buon calice di vino, decide di convertire il Pradarolo ai primi anni '90 alla produzione vitivinicola con l'idea di produrre un vino del territorio e antico. Riscopre la Termarina rosa, uvaggio autoctono ormai estinto che utilizzerà per un passito metodo solera straordinario, pianta la Malvasia di Candia (base per i suoi bianchi antichi e per le sue bolle) e recupera la Malvasia Odorosissima di Parma, la Barbera (per vini più eleganti e meno austeri rispetto ai piemontesi) e la Croatina (dal corredo di profumi fruttati talmente ricco da produrla in purezza negli ultimi anni). 6 ettari totali vitati per 20mila bottiglie rigorosamente al naturale, impiantati su colline circondate da calanchi su suoli argillosi, sabbiosi e ciotolosi (dovuti alla presenza del fiume). Una grande escursione termica e brezze che spirano sin dal mare ligure arricchiscono lo spettro aromatico dei vini. Bottiglie prodotte senza nessuna "diavoleria", solo frutto di annata e territorio. Lunghe macerazioni per i bianchi come fossero vini rossi per trasferire il vero patrimonio della vigna e dell'annata dall'uva alla massa liquida, fermentazioni spontanee e utilizzo di contenitori inerti (acciaio / cemento). E poi il vino che spiazza ma ti conquista per sempre: Vej metodo classico. Da una base a lunga macerazione tutto ciò che in una bolla non abbiamo mai trovato nè cercato. Carattere deciso, rotondo ed intenso con bolla che dona slancio e brio. In questo vino c'è tutto il Pradarolo: la caparbietà di Alberto ed il sorriso delicato e contagioso della moglie Claudia. Impareggiabili.

 

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