certificato
biodinamico
altri
naturali
produzione
garagista
Ci sono 2 degustazioni della community su questo vino
Vai alle degustazioniDa uve 50% Pecorino, 30% Passerina, 10% Trebbiano e 10% Malvasia di Candia, coltivate mescolate in poco meno di 1 ettaro di vigna. Raccolta con resa di 30 q.li/ha, immediato assemblaggio, macerazione in tino di legno aperto per 20-25 gg e affinamento di almeno 18 mesi in legno e altrettanti in bottiglia. E' un vino lontano dai bianchi marchigiani, così freschi, sottili e acerbi. Stella Flora entusiama per il carattere, il naso sfaccettato, la straordinaria bevibilità, polpa e ricchezza. Una bottiglia che non teme l'evoluzione (memorabili le bottiglie del 2003 bevute ora) ed il paragone con gli orange wine più notori.
Il Wine Hunter dice:
"Nelle Marche c’è lei, Maria Pia Castelli. Con Stella Flora ho la possibilità di leggere con trasparenza il timbro che il Monte Urano è in grado di conferire ai propri vini"
Monte Urano. Sotto al Conero, a 10 km da Fermo e altrettanti da Porto Sant'Elpidio, prima che le denominazioni inizino a parlare ascolano, Maria Pia Castelli coltiva 8 ettari adagiati a 200 m slm e impiantati solo a varietali del territorio. Siamo alla fine degli anni '90, quando con il marito decide di vitare il terreno che circonda la casa di campagna. Viaggia in Italia e all'estero per apprende le conoscenze di base. Prima di fine del millennio, nel 1999 con il prezioso aiuto del padre Erasmo, avrà già impiantato 4 ettari a Sangiovese e Montepulciano e 4 ettari a uve a bacca bianca e Montepulciano.
Da subito lavora seguendo pratiche biologiche con l'intento di preservare la fertilità del terreno e la biodiversità in vigna. Oggi ricorre spesso a pratiche biodinamiche, ma ha sviluppato ormai grande capacità di leggere le annate, il clima e capire le piante.Ogni gesto viene eseguito solo esclusivamente a mano, coinvolgendo tutta la famiglia. Zolfo ed il minimo indispensabile di rame come prevenzione delle malattie, oli naturali per la gestione degli insetti in vigna. Un lavoro attento e maniacale tra i filari, una selezione accurata dei grappoli prima della vendemmia e rese di 25/30 q.li pari a circa 1/3 di quanto concederebbero i locali disciplinari. Pochissima uva ma straordinaria. E poi fermentazioni spontanee, macerazioni prolungate e senza controllo della temperatura (e senza strafare in estrazione di tannino) e affinamenti davvero lunghi, vero impegno economico e logistico. Se ne ottengono vini con identità e maturità, lontani dai profumi perfettini e acerbi di tanti vini simili sul territorio, ma soprattutto buoni, eleganti e bevibilissimi, capaci di soprendere subito e con l'evolvere del tempo a dimostrazione di un'uva e territorio coniugati con grande abilità (basterebbe provare lo Stella Flora 2003 per capire...).
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Eccezionale, di una complessità ed evoluzione al palato che gratifica pienamente chi lo beve. Rotondo con note di legno e burro, mandorla tostata e caramello. Note fruttate di mele cotogne ed agrumi oltre che poi floreali di miele
Fruttato | 5 |
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Floreale | 3 |
Vegetale | 3 |
Minerale | 0 |
Speziato | 0 |
Animale | 0 |
Fruttato | 5 |
---|---|
Floreale | 3 |
Vegetale | 3 |
Fruttato | 3 |
---|---|
Floreale | 3 |
Vegetale | 2 |
Minerale | 4 |
Speziato | 2 |
Animale | 2 |
Minerale | 4 |
---|---|
Fruttato | 3 |
Floreale | 3 |
Vegetale | 2 |
Speziato | 2 |
Animale | 2 |
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