Lambrusco bio

Vittorio Graziano

Vittorio Graziano da Castelvetro di Modena.

La Mecca per chi ama il vero Lambrusco è qui.

La sua famiglia ha sempre posseduto vigne nel paese ma il padre faceva altro e Vittorio si dice si sia avvicinato in ritardo al vino, bevendo più per impressionare la propria fidanzata che per convinzione. Da ragazzo si avvia alla strada di contabile amministrativo, ma la sua ansia di libertà esplode alla fine degli anni '70 quando la sua terra sperimenta l'industrializzazione vinicola e si assiste, qui come altrove, all'abbandono della tradizione della rifermentazione in bottiglia. I vini secchi per tradizione diventano ammiccanti e facili e la fermentazione in autoclave è il nuovo mantra. Senza alcuna nozione enologica nè esperienza personale, ma con grande curiosità, Vittorio Graziano recupera e fa tesoro del grande sapere dei contadini del luogo. Ne apprende i metodi di lavoro, conosce le varietà, capisce dove è meglio impiantarle. Nel 1978 impianta il suo primo ettaro, aggiungendone uno dopo l'altro, solo e rigorosamente da selezione massale sino ad arrivare all'attuale dimensione di 5 ettari per 6000 piante ciascuno. Ancora lontano dagli schieramenti tra convenzionale e naturale (nati oggi dalla consapevolezza dei danni provocati dall'industrializzazione del mondo del vino), produce come sa fare e come si faceva una volta: senza alcun ricorso alla chimica in vigna, ma solo secondo natura bilanciando la vigna con leguminose e erbe spontanee all'insegna della biodiversità. Ma anche ricercando la complessità impiantando più vitigni autoctoni (una volta si impiantavano misti nelle vigne), di cui oggi è certo del Trebbiano, del Lambrusco Grasparossa e del Malbo Gentile. Non chiedetegli degli altri. Biologico ante litteram abbandona la certificazione dopo una decina di anni, oberato da burocrazia e dai costi, ma esce anche dalla denominazione in disaccordo con le nuove rese e varietà imposte dal disciplinare. Ma non cambierà mai la sua idea di vino.

Le uve dei suoi vini sono diraspate, pressate e fermentate in contenitori di vetroresina. Il vino viene sfecciato con circa 10 gr/l di zucchero residuo ed imbottigliato per la fermentazione in bottiglia con i propri lieviti che condurrà alla formazione di anidride carbonica rendendo pertanto il vino frizzante. 

Vittorio Graziano ha fatto la sua prima vendemmia nel 1982. Dopo 35 anni è il simbolo dell'artigiano libero che se ne infischia di mode e tendenze e conosce solo un credo quello della sua terra e della tradizione che ne è la vera ricchezza.  

 

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