MOKAB Vino Frizzante Rosato sui lieviti

  • Cantina Corti Cugini
  • Regione Lombardia - Italia
  • Uvaggi Schiava
  • Affinamento Sui Lieviti in bottiglia
  • Gradazione 12 %
  • Formato bottiglia 0,75 L
  • Allergeni Contiene solfiti
  • Bottiglie prodotte 3477
  • Note Prodotto in Italia
20,90
Quantità ACQUISTA
Spedizione gratuita oltre i 130 €
Pagamenti sicuri

certificato
biodinamico

altri
naturali

produzione
garagista

Mokab prende il posto di Achab, primo vino di successo di Laura e Stefano.

Questa bottiglia è la quarta edizione di un surli ottenuto da uva Schiava ( millesimo 2023 ) proveniente dalle vecchie pergole del vigneto della Stella di Gussago. Vinificazione in cemento e acciaio e rifermentazione in bottiglia con mosto congelato di Barbera ed Incrocio Terzi. Un vino rosato leggiadro, dal rosa brillante, con una nota sapida riconducibile ai suoli della Stella e con un sorso che richiama sempre la beva. Un'idea nuova per valorizzare un vitigno territorialissimo a Gussago/Cellatica come la Schiava, incapace di reggere maturazioni lunghe ma anche un vino che ci fa comprendere come produrre metodo classico dal nulla ed attenderlo anni in catasta prima della commercializzazione, richieda una via parallela per restare in piedi ed affrontare tutte le spese nel mentre. Una onestà verità.

L.A24

Franciacorta.

Una terra di contrasti e di stupore, se pensiamo a quale ricca fioritura di cantine "off"/alternative ci abbia abituato negli ultimi anni. Con un clichè ripetuto e ripetitivo : rigorosamente metodo classico, rigorosamente contro il Consorzio, rigorosamente con vini non a denominazione e tutti provenienti dall’unico territorio che sembra esistere : Gussago. Tante voci e folklore che si rincorrono a destra e a manca, su dimensioni di cantine poco in linea con le bottiglie prodotte, su cosa facessero in passato questi nuovi vignaioli di grido e via dicendo. Mito o realtà? Gussago sul limitare orientale della denominazone continua a porsi come l' eldorado della bolla e all'improvviso il resto della regione sembra aver perso interesse. Ma questa è, invero, una terra che ha sempre prodotto vino, tra colline argillose e calcaree, aree boschive e luoghi incontaminati ( pensiamo al parco protetto delle Colline dei Campiani di Cellatica, comune adiacente ). A Gussago abbiamo incontrato una coppia di ragazzi che, in punta di piedi, senza troppi clamori e con grandi sacrifici, prova a ritagliarsi una propria dimensione raccontando come si possa diventare vignaioli in Franciacorta partendo dal nulla e senza zone d'ombra. Laura Cugini e Stefano Corti si conoscono sin dai tempi dell'istituto Agrario di Brescia. Le loro vite per diversi anni scorrono su binari agli antipodi. Laura viaggia per il mondo (Australia, Nuova Zelanda, Croazia, Bulgaria, Grecia) come consulente enologica e poi per un grande gruppo commerciale che vende macchine e prodotti per cantine. Stefano si dedica alla terra, si forma tra i filari di Cà del Bosco. Ragazzo schivo e di poche parole, ama sopra ogni cosa la vigna. Incontra e si trasferisce da Andrea Arici, altra figura importante e autentica di Gussago, indefesso lavoratore, allergico all'apparire, che ha sempre comunicato solo con il proprio lavoro. Stefano si innamora di Gussago e di queste colline. Nel 2015, a 24 anni, ha l'occasione di prendere da un pensionato un piccolo vigneto inaccessibile sulla collina della Stella da gestire nel dopo-lavoro. Raccoglie 10 q.li di uva e realizza il suo primo vino in cantina dei suoi genitori a Nave in Valtrompia con vecchie attrezzature. L'anno successivo trova un altro vigneto di pochissime piante allevate a pergola sotto la collina della Santissima. Incontra Laura nel 2016 alla festa di Radio Onda d'Urto a Brescia e le chiede di assaggiare il proprio vino. E' la scintilla che fa pensare a Laura di intraprendere una nuova strada, poter realizzare qualcosa di suo in una terra che ha sempre amato ma da cui si è sempre tenuta a distanza. Stefano e Laura si completano, ambiti di competenza che si integrano perfettamente ed un sogno in comune. Entrambi si licenziano nel febbraio 2020. Ci investono sogni e tutti i propri risparmi, ma dopo pochi giorni l'arrivo del Covid spazzerà via ogni speranza. Seguono due anni difficili, la cura della vigna e le lavorazioni  in cantina vanno avanti comunque: la natura non può attendere. I mezzi a disposizione permettono una piccola e scomodissima cantina in affitto a 15 km (Passirano) dove vinificare. Nel 2020 imbottigliano i primi vini, due rossi, un bianco e le prime poche bottiglie di Franciacorta che oggi attendono in catasta. Ma costi ed umore devono essere sostenuti, così in attesa delle bottiglie di metodo classico, nasce un primo vino frizzante ( rosato ) da un'uva rossa territorialissima come la Schiava ( gentile), ed è subito un successo che conforta e spinge a non desistere.

Corti - Cugini è una realtà che ha un sapore differente perchè segue un paradigma nuovo. Lontana dagli stereotipi della Franciacorta e dai celebrati e misteriosi ousider alternativi, è la scommessa di due ragazzi che partono dal nulla in un un mondo dove immobilizzare bottiglie ( metodo classico ) richiede spalle larghe e garanzie economiche. Lottano tutti i giorni con una dimensione al limite della sostenibilità, con la difficoltà di vigne ( in affitto ) sparpagliate sulle colline ed una cantina a distanza, ma sono spinti dal grande sogno di rendere tutto questo quanto più reale possibile. Non strillano sui social, non aumentano la produzione da un giorno all'altro ingolositi dal danaro, non lottano contro il sistema ( producono Franciacorta e intendono far parte del Consorzio ), vivono in vigna e lavorano in silenzio con semplicità. Se non bastasse, amano e rispettono profondamente la natura, vivendo la propria vita coerentemente.

Per noi ci sono tutti gli ingredienti per sostenerli in tutto quello che faranno..