L come Lacrima

Marche

Una giornata di fine maggio, un sole abbacinante, la brezza che rinfresca.

Lascio l'autostrada ed il mare che mi ha fatto compagnia lungo il viaggio, per gettarmi nel verde delle colline anconetane, sinuose, armoniche, puntellate di ulivi e intervallate da seminato, vigneti e frutteti. Si sale e poi si ridiscende giù, tutto morbidamente. I finestrini sono spalancati, dentro tutta l'aria e i colori di questa terra meravigliosa.... 

Morro d'Alba è a soli 10 km dal mare ma siamo circondati da file di colline a perdita d'occhio.

Mi accoglie Silvia in un'antica casa mezzadrile, ristrutturata con gusto, la cui vista è dominata sul piano antistante da un immenso gelso nero. Silvia e Giuseppe sono toscani. Lei di Montecatini e lui di Livorno. Lei si lascia trasportare da una passione che nasce durante i corsi di degustazione. Immagina una vita in vigna a produrre il proprio vino. Quando tutti terminano l'università, lei si iscrive nuovamente e prende la laurea in enologia. Non le servirà a nulla, mi confida, ma ormai il dado sarà tratto. Il marito viene trasferito per lavoro ad Ancona. Nel frattempo la famiglia e i figli le riempiono la vita. Vivranno ad Ancona per sette anni. L'ultimo anno, il desiderio di portare a termine una scelta di vita si fa sempre più forte. Iniziano a cercare una casa in campagna con terra e vigneto. Ne vedranno diverse sino al giorno di arrivare qui per caso e rimanere rapiti dalla luce di questo vecchio stabile contadino.

I primi anni sono faticosi. I lavori di ristrutturazione durano quasi 12 mesi. Per non farsi mancare nulla, assisteranno all'incendio del tetto della casa e al crollo sotto il peso della neve. Ma le parole sono leggere ed il sorriso non soccombe mai di fronte agli sforzi che hanno dovuto sostenere. Dietro l'immagine discreta di Silvia avverto una persona di grande forza e caparbietà.

Ristrutturata la casa, viene costituita l'azienda agricola. Il primo anno seminano grano perchè non pronti allo scasso per il vigneto. Il battesimo nel mondo agricolo è drammatico: ricevono una fornitura di semi talmente trattati e pieni di antiparassitari da convincersi ancora di più che quella non sarà mai la loro strada. Partono cosi' con un approccio biologico da subito. Eppure tutti lì a sconsigliarli. Non se ne curano più di tanto e seminano grano, farro e ceci dopo erba medica x 5 anni. Ancora oggi, dopo quasi 10 anni, rappresentano l'unica e la sola azienda in Morro d'Alba che conduce i vigneti applicando principi biologici. E le loro vigne e il loro vino sono prova che avevano ragione. Eppure nessuna curiosità dai colleghi, nessuno scambio, nessun confronto. Le loro magnifiche vigne scivolano giù per la collina subito dopo il gelso, che sta lì come un faro, attento guardiano della proprietà. Filari lunghi quasi 300 metri che Silvia percorre da sola a ritroso dal basso verso l'alto ( pendenza del 17% ), a piedi, accudendoli solo a mano e destinando loro tutto il tempo che resta senza dimenticare la famiglia.

Terreni con molto calcare e molta argilla. Esposti ad sud est e sempre assolati. Il Garbino che soffia dall'interno e a volte addirittura la Bora che spazza dal mare lasciando il sale sulle foglie. Senza dubbio un luogo magico ed unico per produrre vino.

In una terra ormai dedita al diserbo , Silvia preferisce mantenere i filari inerbiti e praticare il sovescio; nessun prodotto si sintesi in vigna ma solo rame, zolfo e fortificanti naturali. La ricerca della completa maturazione dell'uva, vendemmiando tra gli ultimi e vinificazioni con soli lieviti autoctoni delle proprie vigne, senza ricorrere ad alcun controllo di temperatura e senza chiarificare o aggiungere additivi, solo lievi quantità di anidride solforosa.

Silvia ama i vini rossi. Quando impianta lo fa pensando ad un rosso piceno. Gli uvaggi ci sarebbero tutti : Sangiovese, Montepulciano, Merlot e Lacrima ( il prossimo vigneto sarà a Verdicchio ).  Ma non farà un Lacrima 100% come tutti si aspetterebbero. Nè un rosso piceno ; non lo rivendicherà lasciandolo IGT: il Gelsomoro.

Una scelta libera. Di una forestiera.

L come Lacrima. L come Libertà.

 

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