La notizia era nell’aria da tempo, vista soprattutto la forte accelerazione verso il bio data dalla grande industria del vino. L’idea cullata da anni di Angiolino Maule di poter “certificare” i vini Vinnatur secondo un disciplinare più stringente e che mirasse, in un periodo di grande confusione,  a garantire ulteriormente il consumatore,  è divenuta realtà. Venerdi' 15 luglio l'assemblea dei soci di VinNatur, l'Associazione dei viticoltori naturali ha approvato il disciplinare di produzione del vino VinNatur. 

Uno degli aspetti che ha contraddistinto storicamente la partecipazione all’associazione è stato l’obbligo degli associati di sottoposti ogni anno a proprie spese alla verifica a campione sui propri vini contro  120 principi attivi di pesticidi più comuni (in sostanza una copertura totale dei prodotti chimici in commercio utilizzati in vigna). Pratica, questa, che da sempre ha contraddistinto l’associazione rispetto altri raggruppamenti dove ha sempre fatto fede l’autocertificazione. Angiolino Maule si è sempre smarcato chiedendo di più e avendo come unico grande obiettivo la trasparenza verso il consumatore. Vinnatur  ha lavorato negli anni per garantire sempre la salubrità dei vini dei propri associati e nel tempo anche digeribilità e piacevolezza. Si è cercato di concentrarsi sui punti "deboli", migliorando là dove l’associazione poteva guadagnare ancor più credibilità ( per quanto ad oggi risulti la più attiva nelle sperimentazioni, nei controlli e nell’attività associativa di quelle presenti in Italia ). Così, se negli ultimi anni le modalità di prelievo delle bottiglie da analizzare svolta durante l’appuntamento annuale di Villa La Favorita, sono state spesso criticate  ( il produttore consegna la propria bottiglia a suo piacimento ), dall’anno prossimo saranno scelte da un commissario secondo il proprio arbitrio e non più a piacimento del produttore. Vengono mantenuti i controlli contro i pesticidi nei vini, ma a questi sono affiancati nuovi controlli in vigna ed in cantina. L’aspetto nuovo è il coinvolgimento di un ente terzo controllore , esterno a Vinnatur, incaricato di verificare quanto gli associati si sono imposti ed impegnati a fare e non fare. Il baricentro dell'attenzione viene spostato dalla bottiglia alla vigna, vera ossessione di Maule ( ricordiamo che da diversi anni l'associazione svolge sperimentazioni con gli associati in collaborazione con microbiologi, botanici, agronomi, entomologi studiando la fertilità dei suoli da cui tutto in realtà dovrebbe originare...), sino alla cantina.

Angiolino Maule, fondatore nonchè presidente dell'associazione, ha sottolineato: "Questo disciplinare di produzione, e il piano di controlli che lo completa, sono il nostro ulteriore passo nella direzione della chiarezza e trasparenza verso chi sceglie di bere i nostri vini... Ora che abbiamo avuto l’approvazione dei nostri soci possiamo procedere con il successivo step, ossia la versione definitiva del piano di controlli... Ogni azienda associata, almeno una volta l’anno, riceverà la visita dell’organo di controllo che verificherà l’operato del vignaiolo sia in vigna che in cantina". 

Perchè questo è un passo importante per VinNatur? Anzitutto perchè mette nero su bianco le pratiche di coltivazione in vigneto e di vinificazione in cantina, con una precisa indicazione di ciò che è consentino e ciò che non lo è. In secondo luogo perchè il disciplinare, approvato a maggioranza dai soci, rappresenta il punto di partenza per poter effettuare controlli (tramite enti di certificazione riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali) e garantire così al consumatore finale che quando acquista un vino naturale VinNatur acquista un vino esente da qualsiasi tipo di pesticida e prodotto con il minimo intervento possibile in vigna ed in cantina. 

Un ulteriore aspetto degno di nota del disciplinare (consultabile sul sito web di VinNatur) è la tensione al miglioramento continuo. Non solo infatti vengono proposti limiti molto stringenti all'utilizzo dell'anidride solforosa (unico additivo consentito dal disciplinare), ma viene anche fatta un'ulteriore richiesta alle cantine associate: "L’impegno verso una riduzione dell’impiego dell’anidride solforosa deve essere costante, fino al totale abbandono". 

Non possiamo che apprezzare questo disciplinare e condividerne la filosofia, sognando un futuro in cui l'unico ruolo dell'uomo sia quello di aiutare la natura e la terra a svolgere il compito che hanno sempre svolto dall'inizio dei tempi...   

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